Il Conto Formazione nella formazione finanziata e i suoi benefici

Giovanni Galvan6 minuti
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Il Conto Formazione nella formazione finanziata e i suoi benefici

Formazione finanziata, fondi interprofessionali e Conto Formazione

La formazione finanziata è uno strumento di grande utilità per la crescita dell’impresa, supportando la crescita delle competenze aziendali grazie a contributi che vengono rimborsati all’azienda fino al 100% per coprire i costi sostenuti. 

Il costo della formazione è infatti sempre più necessario ed elevato: l’aggiornamento professionale è fondamentale per mantenere la competitività, e non solo nei settori tecnologici.

I Fondi Interprofessionali operano dal 2004 e oggi ce ne sono 19 attivi, dei quali 3 per i soli dirigenti. Sono lo strumento principale per ottenere contributi a fondo perduto per le imprese che vogliano fare formazione ai propri dipendenti. 

Le imprese possono aderire al Fondo che meglio soddisfa le proprie esigenze, senza alcun costo aggiuntivo, indicando semplicemente all’INPS, nella procedura di elaborazione delle paghe UNIEMENS, il codice del fondo prescelto per il versamento della quota obbligatoria dello 0,30% del monte retribuzioni. Tale quota, istituita nel 1978, è destinata a finanziare la formazione dei lavoratori.

Una volta perfezionata l’adesione, l’impresa può accedere ai contributi nelle varie modalità messe a disposizione da ognuno dei Fondi. Una di queste è Conto Formazione.

È importante per le imprese essere consapevoli che non aderire ad alcun Fondo Interprofessionale non rappresenta alcun vantaggio economico, in quanto lo 0.30% viene comunque prelevato dall’INPS a valle dei versamenti contributivi, e messo a disposizione del Governo per la legge di stabilità, senza obblighi di impiego nella formazione aziendale.

Che cos’è il Conto Formazione?

Il Conto Formazione è un conto virtuale dove il Fondo accantona - su richiesta dell’azienda - il proprio versato. Quasi tutti i Fondi interprofessionali hanno questo strumento e danno quindi questa possibilità.

Per utilizzare questo strumento l’impresa deve indicare esplicitamente al Fondo, tramite apposite semplici comunicazioni, che intende accantonare il proprio versato (la media nazionale è di circa 50 euro / anno a lavoratore) in un proprio conto.

La capienza di tale conto resta a disposizione presso il Fondo, per un accesso diretto da parte dell’impresa, senza competizione con le altre aziende aderenti (che normalmente accedono ai contributi tramite Avvisi con valutazione e graduatoria dei quali parleremo quando si esaminerà il Conto di Sistema).

In questa modalità il contributo viene ottenuto tramite il rimborso delle spese sostenute (e anticipate) dall’impresa, per tutte le esigenze formative. 

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Differenza tra Conto Formazione e conto sistema

Il Conto Formazione si differenzia dal Conto Sistema: il Conto Sistema è il “cumulo” di tutti i versamenti delle imprese che non possono (o non vogliono) aprire un Conto Formazione. 

Viene messo a disposizione delle imprese dal Fondo Interprofessionale cui aderiscono tramite Avvisi per la presentazione dei progetti formativi, che vengono valutati e messi in graduatoria a esaurimento delle risorse, con tempistiche un po’ più lunghe.

Queste sono dovute a questo accesso competitivo che richiede da parte del Fondo l’elaborazione di una ammissibilità formale delle domande e della relativa graduatoria di merito per i singoli progetti.

Origini ed evoluzione del Conto Formazione

Il Conto Formazione nasce in Fondimpresa nel 2005 quando si era esaurito il contributo di startup ai Fondi di natura pubblica messo a disposizione dal Ministero del Lavoro e si consolidarono i flussi INPS dei versamenti riconducibili alle singole imprese.

Il Conto Formazione era infatti uno strumento più adatto alle medio grandi imprese per la gestione dei propri fabbisogni in autonomia, con procedure di accesso semplificate.

I dati INPS consentono di identificare con certezza l’impresa versante e di accantonare, per un periodo massimo di 2 o 3 anni a seconda del Fondo, i versamenti 0,30% per l’accesso diretto di cui sopra.

Ovviamente, viste le scarse risorse pro-capite, le aziende che hanno convenienza ad aprire un Conto Formazione sono relativamente poche, ovvero quelle che possono cumulare un importo adeguato a soddisfare le loro esigenze formative annuali (possiamo considerare dai 20 mila euro / anno in su).

Come funziona il Conto Formazione

Normalmente l’azienda deve esplicitamente indicare al Fondo a cui aderisce la volontà di aprire un Conto Formazione. 

Il Fondo provvederà a cumulare le risorse versate da un certo momento in poi, dando puntuale informazione all’impresa (di prassi sulla piattaforma del Fondo, in un’area riservata accessibile attraverso un nome utente e una password) sullo stato dei versamenti e degli utilizzi delle risorse.

Molto importante è l’aspetto che riguarda gli aiuti di Stato. Va infatti sottolineato che normalmente i contributi pubblici (anche quelli per la formazione erogati dai Fondi Interprofessionali) vengono considerati aiuti di Stato e iscritti nel relativo Registro Nazionale per ciascuna impresa.

Se l’impresa riceve questi aiuti, ci sono inoltre alcune complicazioni, quali il divieto di fare formazione obbligatoria da parte del datore lavoro (es. sicurezza per il d.lgs. 81/2018) e l’obbligo di cofinanziare i costi del progetto di tasca propria con quote dal 30% in su.

Nel caso di Conto Formazione, i contributi ottenuti sono esenti da tale normativa, in quanto si considera che l’azienda accede a una “mera restituzione” di quanto versato senza quindi ulteriori importi in aiuto ma peraltro al netto di alcune piccole quote spese trattenute dal Fondo.

Quindi il Conto Formazione consente di poter finanziare anche formazione obbligatoria per il datore di lavoro, e ovviamente non si cumula con gli altri aiuti presenti sul Registro Nazionale associati all’impresa.

Perché utilizzare il Conto Formazione

Il Conto Formazione è il tipico strumento flessibile ed efficace per lo sviluppo delle competenze in azienda, senza il rischio di allungare i tempi degli interventi e senza le molte limitazioni derivanti dall’utilizzo degli aiuti di Stato.

L’impresa è infatti libera di attivare piani formativi per l’upskilling e il reskilling, purché concordati con i sindacati, su tutti gli argomenti e tematiche che ritenga necessari, compresi gli obblighi di legge, rivolgendosi a fornitori di sua fiducia non necessariamente accreditati presso una Regione o un Fondo Interprofessionale. 

Anche l’uso della formazione in eLearning, soprattutto nella modalità asincrona, è più ampiamente autorizzato rispetto al Conto Sistema.

La tempistica normalmente è breve, di solito il Fondo autorizza l’avvio attività entro un mese dalla richiesta, mentre la rendicontazione dei costi risulta molto semplificata, essendo normalmente basata su rimborsi delle fatture dei fornitori esterni e ovviamente sui registri delle presenze.

Unico neo è la penalizzazione (o addirittura l’esclusione) che molti Fondi impongono alle imprese che aprono un Conto Formazione quando invece vogliano partecipare agli Avvisi a valere sul Conto Sistema.


Se vuoi scoprire come ottenere finanziamenti per i corsi di formazione della tua azienda puoi leggere il nostro articolo “Finanziamenti per corsi di formazione in azienda: come ottenerli”.


Domande frequenti sul Conto Formazione

Quali imprese sono più adatte al Conto Formazione?

L’impresa può scegliere, sulla base di un semplice calcolo, se aprire un Conto Formazione. Diciamo che, se ci sono 100 dipendenti, il cumulo potrebbe essere (a 50 euro / anno a lavoratore) di 5.000 euro /anno cumulabili ad esempio per 2 anni. Si potrebbe quindi presentare un piano da 10.000 euro ogni 2 anni, con la certezza del contributo e la libertà di gestione del Conto Formazione. 

Con il Conto Formazione la concertazione è obbligatoria?

Certamente sì, a norma di legge. In alcuni Fondi è previsto inoltre un comitato di pilotaggio comprendente anche membri di nomina sindacale.

Se non utilizzo il Conto Formazione perdo quanto versato dalla mia azienda?

Normalmente un Fondo accantona nel Conto Formazione un massimo di due o tre annualità: se una di queste non viene utilizzata, l’importo corrispondente viene trasferito al Conto Sistema. Quindi l’azienda non potrà più utilizzare le risorse versate. 

Per utilizzare il Conto Formazione e non perdere le risorse puoi affidarti alla consulenza dei nostri esperti. 

Posso fare formazione in eLearning con il Conto Formazione?

Normalmente le quote dedicate all’eLearning, anche asincrono, possono essere più ampie ma questo dipende dai regolamenti dei singoli Fondi.

Leggi altre domande e risposte sulla formazione finanziata:  Formazione finanziata: 10 domande e risposte per imprenditori ed HR

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