Formazione finanziata: 10 domande e risposte per imprenditori ed HR
Indice
- La formazione finanziata può coprire tutte le esigenze formative dei miei collaboratori?
- In quali casi posso finanziare la formazione obbligatoria per legge (es. Legge 81/2008 sicurezza e salute o apprendistato)?
- La formazione finanziata copre tutti i costi?
- È obbligatorio avere rappresentanti sindacali in azienda?
- I lavoratori formati devono avere aumenti di stipendio e/o di livello contrattuale? Possono essere comunque licenziati?
- È obbligatorio fare la formazione finanziata in orario di lavoro?
- Quanto costa aderire a un Fondo Interprofessionale?
- Con quale criterio scelgo il Fondo a cui aderire?
- Quanto è complesso avere un contributo da un Fondo Interprofessionale?
- Se decido di aderire a un nuovo Fondo e sono da anni in un altro, cosa succede?
Fai impresa o ti occupi di HR e ti stai chiedendo come la formazione finanziata può aiutare a potenziare le competenze del tuo team? Sei nel posto giusto.
In questo articolo rispondiamo a dieci delle domande più frequenti sulla formazione finanziata che riceviamo ogni giorno dalle aziende che si affidano a Gility, offrendo una guida pratica per sfruttare al meglio questa opportunità.
La formazione finanziata può coprire tutte le esigenze formative dei miei collaboratori?
Sì, il fabbisogno formativo di chi lavora è al centro di tutti gli interventi finanziabili. Non ci sono limiti sulle competenze, materie, tematiche e sui profili professionali da coinvolgere. Possono esserci limitazioni solamente nel caso di formazione che sia obbligatoriamente a carico del datore di lavoro, come quella sull’apprendistato o sulla salute e sicurezza lavoro.
In quali casi posso finanziare la formazione obbligatoria per legge (es. Legge 81/2008 sicurezza e salute o apprendistato)?
È possibile nella maggior parte dei casi. L’unico caso in cui non è possibile quando un’azienda, tipicamente medio/grande, voglia partecipare a un Avviso e acceda al contributo in regime di aiuti di stato (secondo il Regolamento UE 651/2014).
La formazione finanziata copre tutti i costi?
La formazione finanziata copre i costi di docenza, il noleggio o l'affitto delle aule, i costi di gestione del piano formativo e il costo del revisore. I costi di trasferta e i costi interni aziendali relativi al personale in formazione (ovvero, la somma dei salari dei dipendenti, dei benefit aziendali loro corrisposti e delle tasse pagate dal datore di lavoro) non sono inclusi nella copertura.
Se vuoi scoprire come ottenere finanziamenti per i corsi di formazione della tua azienda puoi leggere il nostro articolo “Finanziamenti per corsi di formazione in azienda: come ottenerli”.
È obbligatorio avere rappresentanti sindacali in azienda?
No. I Fondi Interprofessionali richiedono la firma del sindacato ma, nel caso non siano presenti RSA/RSU in azienda, è possibile averla dal sindacato di categoria territoriale. Per alcuni fondi la relazione con i sindacati per la firma dell’accordo è gestita direttamente dai loro uffici.
I lavoratori formati devono avere aumenti di stipendio e/o di livello contrattuale? Possono essere comunque licenziati?
No. Non esiste nessun nesso normativo o contrattuale tra la partecipazione ai corsi finanziati e il rapporto di lavoro tra impresa e lavoratore.
È obbligatorio fare la formazione finanziata in orario di lavoro?
Normalmente sì, tranne quando gli accordi sindacali prevedono diversamente.
Quanto costa aderire a un Fondo Interprofessionale?
Assolutamente nulla. La risorsa che alimenta i Fondi Interprofessionali (una quota dello 0,30% del monte retribuzioni a carico del datore di lavoro) viene comunque incassata dall'INPS dal gennaio del 1979 (Legge 845/78).
Tale prelievo non può essere evitato in alcun modo e l’azienda può solamente indicare all’INPS a quale Fondo girarlo. Il meccanismo è infatti simile al più famoso 8x1000 IRPEF.
In caso di mancata scelta, la risorsa viene prelevata comunque e resta nelle disponibilità dello Stato che la utilizza normalmente per altri scopi.
Con quale criterio scelgo il Fondo a cui aderire?
I Fondi Interprofessionali operativi sono 19, dei quali 2 dedicati ai dirigenti, Fondirigenti e Fondir. La scelta è vasta, tutte le imprese possono aderire a qualsiasi Fondo per legge.
Dei criteri validi possono essere la tipologia dell’impresa, il comparto di appartenenza o l’associazione a cui l’impresa stessa eventualmente aderisce.
In ogni caso bisogna valutare molto bene, anche a seconda delle caratteristiche dell’azienda e del fondo di adesione, tutte le problematiche di accessibilità al contributo, soprattutto gli strumenti di finanziamento (Avviso, Conto Formativo, etc.), la concertazione sindacale richiesta e le tempistiche di erogazione del contributo.
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Quanto è complesso avere un contributo da un Fondo Interprofessionale?
Per avere un contributo da un Fondo è necessario sempre presentare una domanda, indicando cosa si vuole fare e quanti soldi si richiedono. Tale domanda va poi corredata di accordo sindacale, sempre. Nessuna attività formativa può essere avviata prima di presentare il piano di formazione.
Ci sono casi in cui è possibile iniziare il corso sotto propria responsabilità aziendale, in attesa dell’approvazione del fondo.
Se decido di aderire a un nuovo Fondo e sono da anni in un altro, cosa succede?
Ogni mese è possibile revocare da un Fondo e aderire a uno nuovo, non ci sono limitazioni.
Nel caso di imprese da 50 dipendenti in su, è possibile richiedere al vecchio Fondo un versamento a quello nuovo nell’ordine del 70% di quanto versato nell’ultimo triennio, ovviamente al netto dei contributi versati.
Se tale importo è superiore a 3.000 € l’azienda può fare domanda al vecchio fondo per trasferimento.
Le aziende che non hanno queste caratteristiche non possono chiedere la portabilità.
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