Le competenze finanziarie essenziali per una PMI: dalle best practice all’aderenza alle normative sulla crisi di impresa e sull'insolvenza
Indice
Introduzione
Nel contesto competitivo e mutevole del mondo ormai globalizzato e in “permacrisi”, le piccole e medie imprese (PMI) svolgono un ruolo cruciale nell'economia ma sono penalizzate dalla dimensione e dalla disponibilità di competenze in ambito della finanza d’impresa.
Per prosperare e crescere in un ambiente finanziariamente impegnativo, le PMI devono avere una solida comprensione delle competenze finanziarie e conformarsi alle regolamentazioni e agli adeguati assetti organizzativi previsti dal Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza (CCII).
Ma quali sono le skill finanziarie essenziali che dovrebbero essere presenti in una PMI, sia in termini di best practice che di rispetto delle normative vigenti?
Strumenti di analisi finanziaria per PMI
Il primo passo per il successo finanziario di una PMI sta nel dotarsi di strumenti efficaci per l'analisi finanziaria. Questi strumenti permettono di esaminare la situazione economica dell'impresa, di valutare la sua performance e di identificare eventuali punti di forza e di debolezza.
Un'analisi finanziaria accurata dei bilanci annuali e intermedi è essenziale. Attraverso questo processo, le PMI possono monitorare la propria efficienza operativa, la redditività e il livello di indebitamento. Sono vari gli indicatori che possono essere utilizzati in questo contesto, e tra i più rilevanti troviamo:
Il rapporto debito/equity: questo indicatore permette di valutare la struttura finanziaria dell'impresa e il grado di indipendenza finanziaria. Un rapporto alto indica un'azienda molto indebitata, mentre un rapporto basso suggerisce una maggiore autonomia finanziaria.
Il margine operativo lordo (EBITDA): rappresenta il risultato prima degli interessi, delle imposte, dei deprezzamenti e delle svalutazioni. È un indicatore utile per valutare l'efficienza operativa dell'impresa e la sua capacità di generare utili a partire dalle sue attività produttive.
Il rapporto PFN/Ebitda: è un indicatore della sostenibilità finanziaria dell'impresa. Esprime il numero di anni che l'impresa impiegherebbe a ripagare il proprio debito netto (PFN) generando un Ebitda costante.
Rendimento del capitale investito (ROI): Misura il guadagno o la perdita realizzata su un investimento rispetto all'importo del denaro investito. È un indicatore molto utile per valutare l'efficacia degli investimenti aziendali.
Indice di liquidità immediata: Questo strumento misura la capacità di un'azienda di pagare le sue passività a breve termine utilizzando solo le sue disponibilità liquide. È utile per valutare la stabilità finanziaria a breve termine di un'azienda.
Indice di rotazione delle scorte: Questo indice mostra quante volte le scorte di un'azienda sono state rinnovate durante un determinato periodo. Può aiutare a individuare eventuali problemi legati alla gestione delle scorte.
Indice di solvibilità: Misura la capacità di un'azienda di soddisfare le sue passività a lungo termine. Un indice di solvibilità elevato indica che l'azienda è finanziariamente sana.
Analisi del punto di pareggio (Break-Even Analysis): Questo strumento consente di determinare il volume di vendite necessario per coprire tutti i costi. È molto utile per la pianificazione strategica e per la valutazione della redditività di nuovi prodotti o servizi.
L'analisi finanziaria non solo aiuta a identificare i punti di forza e di debolezza finanziari dell'impresa, ma fornisce anche indicazioni preziose per apportare correzioni e miglioramenti necessari alla gestione finanziaria. Inoltre, queste analisi possono essere fondamentali per attrarre potenziali investitori o per negoziare condizioni di credito più favorevoli con le banche.
Tuttavia, basarsi solo su dati storici sarebbe un po’ come guidare un’auto guardando solo nello specchietto retrovisore; è certamente vero che i problemi attuali o futuri hanno le loro radici nel passato ma per attuare un vero e proprio forward looking è fondamentale dotarsi di un ulteriore set di competenze: quelle della pianificazione finanziaria.
Pianificazione Finanziaria: il forward looking necessario alle PMI
Una PMI dovrebbe investire tempo, energie e soprattutto competenze nella pianificazione finanziaria. Ciò include la stesura di un piano finanziario a lungo termine che delinei gli obiettivi finanziari, la previsione dei flussi di cassa, l'analisi dei costi e delle entrate, nonché la gestione dei rischi finanziari.
Una buona pianificazione finanziaria aiuta a prendere decisioni informate, a identificare le aree di miglioramento e a garantire una solida base finanziaria. Un’impresa dotata di budget di tesoreria e di business plan possiede un vero e proprio “simulatore di volo” all’interno del quale impostare set diversi di ipotesi per verificare la capacità di sostenere il debito o nuovi investimenti.
Indicatori come il DSCR (debt service coverage ratio) aiutano a porre a verifica l’equilibrio finanziario di lungo periodo nonché a interloquire in maniera evoluta con gli intermediari finanziari.
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Il ruolo del Capital Budgeting
I piani finanziari sono la base delle tecniche del cosiddetto “Capital budgeting” ovvero le metodologie di valutazione degli investimenti. È un processo di pianificazione e valutazione che le imprese utilizzano per prendere decisioni riguardanti gli investimenti di capitale a lungo termine.
Il capital budgeting coinvolge l'analisi e la valutazione di progetti di investimento che richiedono una spesa significativa di fondi e si estendono su un periodo di tempo prolungato.
L'obiettivo del capital budgeting è quello di determinare la fattibilità e la convenienza economica di un investimento in termini di generazione di flussi di cassa futuri e del valore che l'investimento può aggiungere all'impresa nel lungo periodo.
Questo processo di valutazione aiuta le imprese a prendere decisioni informate sull'allocazione delle risorse finanziarie limitate verso i progetti più redditizi e adottare una strategia di investimento mirata; chiaramente senza pianificazione finanziaria è impossibile valutare in maniera oculata gli investimenti futuri.
Da quanto precede discende che è fondamentale introdurre una terza dimensione di analisi dell’impresa: quella finanziaria. Limitarsi all’esame di conto economico e stato patrimoniale non consente infatti di avere piena contezza degli effetti finanziari delle scelte imprenditoriali.
Una scelta apparentemente semplice come aumentare le dilazioni alla clientela ed ampliare le scorte di magazzino non ha impatto sugli utili di esercizio ma espande il c.d. capitale circolante assorbendo potenzialmente molte risorse finanziarie.
Gestione dei flussi di cassa: un fattore cruciale per la sopravvivenza della PMI
Capire e, quindi, gestire i flussi di cassa è fondamentale per la sopravvivenza di una PMI. È importante monitorare attentamente l'entrata e l'uscita di risorse finanziarie evitando così la non pianificata mancanza di liquidità.
Una gestione oculata dei flussi di cassa prevede la previsione e la pianificazione, il controllo dei costi, la negoziazione di termini di pagamento favorevoli con fornitori e clienti, nonché l'adeguata gestione dei crediti e dei debiti.
La Conformità Normativa secondo il Codice della Crisi e dell'Insolvenza (CCII)
Ove però non arrivasse la lungimiranza imprenditoriale arriva la conformità normativa: le PMI ormai sono state messe a parte delle normative, delle regolamentazioni e degli obblighi che le riguardano, inclusi i requisiti dell'assetto organizzativo previsti dal Codice della Crisi di Impresa e dell'Insolvenza (CCII).
L’art. 3 del CCII impone infatti non solo di dotarsi di adeguata analisi storica ma bensì di dotarsi di strumenti previsionali per coprire un orizzonte temporale di almeno 12 mesi.
Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana che carica su imprenditori e amministratori un importante peso di responsabilità: non adeguarsi a un dettame normativo previsto, tra l’altro, anche all’art. 2086 del codice civile significa rispondere personalmente e col proprio patrimonio personale nel malaugurato caso di default dell’impresa.
La partnership tra InFinance e Gility per portare le skill finanziarie nelle aziende
Le competenze finanziarie sono, quindi, fondamentali per il successo di una PMI. La pianificazione finanziaria, la gestione dei flussi di cassa, l'analisi finanziaria, la capacità di pianificare investimenti, la conformità normativa e il controllo interno sono aspetti cruciali che le PMI dovrebbero considerare per gestire in modo efficiente le proprie risorse finanziarie.
Per questo, Gility arricchisce il proprio catalogo con corsi specializzati e pragmatici in Finanza Aziendale, Controllo di Gestione e Banking dell'ente formativo InFinance.
“Per prosperare e crescere in un ambiente finanziariamente impegnativo come quello attuale per le PMI è imprescindibile puntare ad avere una solida comprensione delle dinamiche finanziarie. Siamo lieti, grazie alla collaborazione avviata con Gility, di poter mettere a disposizione dei clienti di BPER Banca l’intera offerta di corsi digitali sviluppata da inFinance sui principali temi di finanza d’azienda e di controllo di gestione. Corsi concreti e pragmatici che trasferiscono conoscenze, logiche e, attraverso specifici tutorial, accompagnano i fruitori nella costruzione di strumenti e modelli analisi immediatamente utilizzabili.”
Nicola Dario , CEO di inFinance
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Per concludere, investire nelle competenze finanziarie e adottare le relative best practice aiuta le PMI a raggiungere una posizione finanziaria solida e a sostenere una crescita sostenibile nel lungo periodo.
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