Giornata internazionale dell’educazione: 5 lezioni sulla formazione dagli italiani che hanno fatto la storia 

Federica Bulega5 minuti
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Giornata internazionale dell’educazione: 5 lezioni sulla formazione dagli italiani che hanno fatto la storia 

Il 24 gennaio si celebra la giornata internazionale dell’educazione, proclamata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2018 per onorare la Dichiarazione Universale sull'Educazione per Tutti adottata in Thailandia nel 1990.

Questa ricorrenza globale sensibilizza sul ruolo fondamentale dell’istruzione e della scuola nella crescita delle giovani generazioni e nella costruzione di società più sostenibili, orientate alla pace e al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030.

Quest’anno, il tema ufficiale è “AI and Education: Preserving Human Agency in a World of Automation”, un invito a riflettere sull’importanza dell’istruzione nell’era dell’automazione e della trasformazione digitale. Per chi lavora nel mondo aziendale, in particolare HR e Learning Manager, questa giornata è un’occasione per ripensare il valore della formazione come leva strategica per lo sviluppo delle persone e delle organizzazioni.

In Gility crediamo che la formazione sia il cuore pulsante di ogni evoluzione e trasformazione. Per questo, per celebrare questa giornata, guardiamo a chi ha fatto la Storia. Abbiamo scelto di raccontare le storie di cinque grandi italiani che hanno lasciato un’impronta indelebile, insegnandoci lezioni senza tempo sulla crescita personale e collettiva.

Adriano Olivetti: formazione continua come pilastro strategico

Adriano Olivetti è stato visionario nel trasformare il luogo di lavoro in uno spazio educativo: per primo valorizzò la persona e il suo potenziale all’interno dell’azienda, riconoscendo il ruolo chiave delle Risorse Umane nel successo aziendale. Questa intuizione ha ispirato molti degli approcci contemporanei alla gestione del personale.

“La fabbrica non può guardare solo all’indice dei profitti. Deve distribuire ricchezza, cultura, servizi, democrazia. Io penso la fabbrica per l’uomo, non l’uomo per la fabbrica.”   Adriano Olivetti

Oggi, le aziende possono imparare da lui rendendo la formazione continua una parte integrante della cultura organizzativa, favorendo non solo lo sviluppo professionale ma anche il benessere dei dipendenti.

Nel 1935, Olivetti fondò il Centro di Formazione Meccanici (CFM), un progetto unico che offriva corsi serali per neoassunti e percorsi specialistici per i dipendenti. A partire dal 1952, questi corsi si arricchirono di insegnamenti tecnico-industriali e culturali, coinvolgendo persino i familiari dei lavoratori. 

La fabbrica non era solo un luogo di lavoro, ma una vera comunità di apprendimento, con una biblioteca aziendale divisa in sezioni culturali, tecniche e ricreative, e una vivace programmazione culturale.

Le aziende di oggi devono raccogliere l'eredità di Olivetti, integrando la formazione continua nella propria cultura organizzativa. 

...

Leonardo da Vinci rappresenta il simbolo eterno dell’apprendimento senza confini. Artista, inventore, scienziato e ingegnere, è stato un pioniere della contaminazione multidisciplinare. Per lui, ogni sapere era connesso: arte e scienza, tecnologia e natura, immaginazione e razionalità si intrecciavano in un approccio unico, visionario e profondamente innovativo.

La sua curiosità era il motore di tutto: esplorava ogni aspetto del mondo, osservandolo con attenzione maniacale e domandandosi incessantemente il “perché” delle cose. Dai disegni anatomici di una precisione straordinaria, utili ancora oggi, alle invenzioni che hanno anticipato di secoli le macchine moderne, il suo approccio ci insegna che la vera innovazione nasce dall’apertura mentale e dalla capacità di unire competenze diverse.

Leonardo non si fermava alla teoria: ogni intuizione veniva messa alla prova, trasformata in un prototipo, sperimentata. Questo spirito pionieristico ci insegna che l’errore è parte integrante del processo di apprendimento e che il progresso si costruisce passo dopo passo, con perseveranza e creatività.

Nel contesto aziendale, Leonardo è un esempio straordinario di come la contaminazione tra competenze possa generare soluzioni innovative. Le aziende possono ispirarsi a lui incoraggiando i propri team a uscire dalla propria zona di comfort, confrontarsi con discipline diverse e lavorare in modo collaborativo. Programmi di formazione che integrano competenze trasversali – come tecnologia, creatività e pensiero critico – favoriscono un approccio innovativo e competitivo in un mercato in continua evoluzione.

Leonardo-da-vinci
uomo vitruviano e leonardo da vinci ritratto

Leonardo ci lascia una lezione senza tempo: la curiosità è il seme dell’innovazione e l’apprendimento non ha mai fine. Ogni nuova scoperta, per quanto piccola, può aprire porte inaspettate verso il futuro. Per chi progetta la formazione in azienda, questo significa costruire percorsi che stimolino il desiderio di conoscere, esplorare e reinventare, creando un ambiente fertile per la crescita personale e collettiva.

Oggi, le aziende che abbracciano questa filosofia possono trasformarsi in luoghi di eccellenza, dove le persone crescono e innovano insieme.

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Maria Montessori e il potere dell’educazione personalizzata

Maria Montessori ha rivoluzionato il mondo dell’educazione ponendo al centro l’unicità di ogni bambino. Educatrice, filosofa, pedagogista e medico, è stata una delle figure più influenti del XX secolo, lasciando un’eredità che oggi vive in oltre 60.000 scuole in tutto il mondo. La sua visione si basa su un principio semplice ma rivoluzionario: ogni persona è unica e ha il diritto di sviluppare il proprio potenziale in un ambiente che favorisca la libertà, il rispetto e l’autonomia.

Il Metodo Montessori è incentrato sull’idea che l’educazione non sia un processo imposto dall’esterno, ma un percorso che valorizza le inclinazioni naturali del bambino, guidandolo verso la scoperta e l’apprendimento autonomo. Attraverso materiali didattici progettati con cura, spazi organizzati e un’attenzione costante alle necessità individuali, Montessori ha creato un sistema che permette a ciascun individuo di apprendere secondo i propri tempi e interessi

Questa visione riguarda lo sviluppo delle competenze cognitive, la crescita emotiva, sociale e morale, in una prospettiva che lei stessa definiva “educazione cosmica”: formare cittadini consapevoli e responsabili, in armonia con sé stessi, con gli altri e con il mondo.

Nel contesto aziendale, il principio di personalizzazione trova una risonanza diretta. Ogni collaboratore ha un mix unico di competenze, esperienze e motivazioni. Dunque, creare percorsi che rispettino le specificità di ogni individuo, favorendo l’apprendimento attivo e la partecipazione. 

Rita Levi-Montalcini: innovare attraverso la ricerca

Rita Levi-Montalcini ha incarnato il significato più profondo di dedizione al sapere e passione per la scoperta. Neurologa, scienziata e premio Nobel per la Medicina, è stata un’ispirazione per generazioni, dimostrando che la curiosità e l’impegno sono strumenti potenti per superare ostacoli e raggiungere risultati straordinari.

“Rare sono le persone che usano la mente, poche coloro che usano il cuore e uniche coloro che usano entrambi.” Rita Levi Montalcini 

La sua storia personale ci insegna che il progresso nasce dalla combinazione di determinazione, umiltà e una continua ricerca di conoscenza. Levi-Montalcini non si limitava a fare scoperte: credeva profondamente che il sapere dovesse essere condiviso e messo al servizio della collettività. Con la sua fondazione, si impegnò per garantire l’accesso all’istruzione a giovani talenti, convinta che l’educazione fosse la chiave per affrontare le sfide globali e promuovere il progresso umano.

rita-levi-montalcini
ritratto di rita levi montalcini

Nel contesto aziendale, l’esempio di Levi-Montalcini ci invita a considerare l’innovazione come un processo continuo, alimentato da percorsi formativi che stimolino la curiosità e l’adozione di nuove tecnologie. La sua dedizione ci ricorda che la capacità di affrontare problemi complessi richiede non solo competenze tecniche, ma anche un approccio interdisciplinare e una mentalità aperta al cambiamento.

I principi che emergono dalla sua vita e dal suo lavoro sono applicabili al mondo delle imprese:

  • Curiosità costante: investire in programmi di formazione continua per preparare i team ad affrontare le sfide future.

  • Meticolosità e precisione: promuovere una cultura che valorizzi il rigore analitico, necessario per prendere decisioni strategiche.

  • Capacità di cogliere opportunità: sviluppare una mentalità orientata a vedere il potenziale anche nei dettagli più trascurabili

La scienziata non si limitava a parlare di educazione: la viveva attivamente, portando il suo esempio in scuole, università e istituzioni. Credeva nel potere trasformativo della conoscenza e nel ruolo centrale dell’istruzione per creare una società più giusta e avanzata. Questo approccio trova eco nel contesto aziendale, dove le imprese che promuovono l’apprendimento come valore condiviso costruiscono team capaci di affrontare i cambiamenti con resilienza e visione.

Ci insegna che la formazione non è solo un mezzo per acquisire competenze, ma un motore per liberare il potenziale umano e creare innovazione. La sua eredità è un invito per ogni azienda a mettere al centro la conoscenza, coltivando ambienti in cui la curiosità e il miglioramento continuo possano prosperare.

Federico Fellini e il valore dello storytelling 

Federico Fellini è stato un narratore capace di educare ed emozionare attraverso le sue storie. I suoi film, intrisi di simbolismo e poesia visiva, hanno trasmesso valori universali come l'importanza dei sogni, la ricerca di sé e il potere della creatività. Fellini ha dimostrato che il racconto, quando ben costruito, può andare oltre l’intrattenimento, diventando un mezzo potente per ispirare, educare e creare legami emotivi.

Lo storytelling di Fellini era una tecnica cinematografica e una filosofia di vita. Attraverso personaggi indimenticabili e mondi surreali, sapeva connettersi con le emozioni profonde del pubblico, trasformando storie personali in esperienze collettive. Ogni suo film era un invito a riflettere, a guardare oltre la superficie e a esplorare il significato più profondo delle cose.

"Non voglio dimostrare niente, voglio mostrare." Federico Fellini

Nel contesto della formazione aziendale, Fellini offre una lezione chiave: il racconto non è solo un mezzo per trasferire conoscenze, ma un veicolo per coinvolgere, motivare e trasformare.

Le storie ben costruite catturano l’attenzione, aiutano a interiorizzare concetti complessi e trasformano le nozioni teoriche in esempi pratici, vicini alla realtà lavorativa dei partecipanti. Per questo motivo, integrare lo storytelling nei programmi formativi aziendali è fondamentale per creare percorsi non solo efficaci, ma anche coinvolgenti.

Siamo seduti sulle spalle di giganti

Queste lezioni echeggiano e ci aiutano a riflettere. Non solo oggi, ma ogni giorno dell'anno.

In un mondo in costante evoluzione, investire nell’educazione e nella formazione significa costruire le basi per un futuro più competitivo, equo e sostenibile, dentro e fuori le aziende. Perché, ricordiamo come ci insegnano questi giganti, l’apprendimento continuo è davvero la chiave di ogni trasformazione.


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Federica Bulega
Autrice GilityDirector of Content & Co-founder

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