Dirigente d’azienda: chi è, ruolo strategico e formazione efficace

Indice
- Che cos’è un dirigente d’azienda?
- Chi sono i principali dirigenti in azienda?
- Perché il dirigente è una figura importante?
- Quali competenze deve possedere un dirigente?
- Quando è necessario formare un dirigente aziendale?
- Dove e come formare il dirigente aziendale
- Formazione continua del dirigente: quali vantaggi economici porta all’azienda?
- Quali sono le agevolazioni per la formazione continua dedicate ai dirigenti?
- FAQ - Domande frequenti sui dirigenti aziendali
- Per concludere: investire oggi per guidare l’impresa di domani
Il dirigente d’azienda occupa una posizione cardine in un'organizzazione. È una figura centrale e di rilievo e ha diversi compiti, tra cui pianificare, organizzare, dirigere e controllare le attività aziendali, avendo come scopo il perseguimento degli obiettivi prefissati.
Un dirigente qualificato deve essere un leader che sa prendere decisioni, spesso complesse, e che sa come interagire e motivare il proprio team. Deve avere quindi competenze gestionali, decisionali e relazionali. Nel contesto lavorativo di oggi così competitivo e caratterizzato da continui cambiamenti, il dirigente gioca un ruolo cruciale nel guidare il cambiamento, promuovendo una cultura aziendale orientata verso il raggiungimento di risultati tangibili, e mettendo al centro anche la crescita e il benessere delle persone che fanno parte dell'organizzazione.
Che cos’è un dirigente d’azienda?
Il dirigente d’azienda è una figura fondamentale all’interno della struttura organizzativa di un'impresa. Esercita funzioni direttive con ampia autonomia decisionale e totale responsabilità.
A differenza di altre figure manageriali, che operano con un focus più settoriale ed esecutivo, il dirigente si distingue per il carattere trasversale del suo ruolo, ma anche per il peso strategico delle sue decisioni, spesso determinanti per la riuscita dell’azienda. Di conseguenza, mentre i dirigenti di area o di funzione si concentrano sulla gestione di specifici comparti, progetti o team, il dirigente d'azienda ha una visione totale dell’intera impresa.
Cosa fa un dirigente d’impresa? È coinvolto nella definizione delle linee guida strategiche, nella pianificazione a lungo termine, nell’indirizzo delle risorse e nella supervisione dell’intero assetto organizzativo dell’azienda. Non si limita a seguire delle direttive, ma partecipa in modo attivo e diretto collaborando con i vertici della stessa organizzazione.
Le sue competenze includono la leadership, la gestione economico-finanziaria, la pianificazione operativa e la gestione del cambiamento, rendendolo così una figura chiave nella governance e nello sviluppo dell'azienda. Il dirigente, infatti, è anche il primo promotore dell’innovazione e dell’evoluzione culturale di un'impresa, guidando persone e processi verso obiettivi di crescita sostenibile, competitività e creazione di valore per l'intero sistema.

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Chi sono i principali dirigenti in azienda?
In un'azienda possono essere presenti diversi ruoli dirigenziali, ognuno dei quali ha un proprio ruolo strategico, specifici compiti e responsabilità. Questa differenziazione è pensata per gestire al meglio ogni area e garantire il successo dell’organizzazione attraverso una gestione integrata, mirata ed efficace.
Inoltre, si assicura che ogni area sia gestita con attenzione e competenza, contribuendo così alla crescita e alla sostenibilità dell'azienda nel suo insieme.
Chi sono i principali dirigenti in un'azienda?
CEO (Chief Executive Officer) o Amministratore Delegato
Il CEO è al vertice operativo dell’azienda, ha piena responsabilità della direzione generale e dell’attuazione della strategia di tutta l'azienda. Coordina le attività dei diversi dipartimenti, prende decisioni importanti per lo sviluppo dell'impresa e funge da collegamento tra il Consiglio di Amministrazione e l'organizzazione aziendale. Stabilisce la visione, la missione e gli obiettivi strategici a lungo termine dell'organizzazione oltre a prendere decisioni cruciali che riguardano l'intera organizzazione.
La sua figura è fondamentale per definire la direzione dell'azienda e per garantirne la crescita e la sostenibilità nel tempo.
CFO (Chief Financial Officer) o Direttore Finanziario
Il CFO è responsabile della gestione e del controllo dell'intera area economico-finanziaria di un'azienda. I suoi compiti sono diversi, si occupa di strategie finanziarie - sempre in linea con gli obiettivi aziendali -, analizza le performance e identifica opportunità e rischi per l'azienda, ma supervisiona anche la gestione dei flussi di cassa, i rapporti bancari, e gli investimenti.
È anche responsabile della preparazione e della presentazione dei bilanci, dei report finanziari periodici e della comunicazione agli stakeholder. Inoltre si assicura che l'azienda rispetti sempre le normative contabili, fiscali e finanziarie vigenti.
CTO (Chief Technology Officer) o Direttore Tecnologico
La figura del CTO è molto importante in un'azienda perché è responsabile della gestione, dello sviluppo e dell’innovazione tecnologica. Individua e suggerisce anche le tecnologie su cui investire per garantire competitività, efficienza e innovazione dell'azienda, nonché ne supervisiona l'intero apparato tech.
HR Director (Human Resources Director) o Direttore delle Risorse Umane,
Il responsabile delle Risorse Umane si occupa di tutte quelle attività legate al personale, contribuendo a creare un ambiente di lavoro motivante, sicuro e coerente con gli obiettivi e i valori aziendali. Si occupa di attirare i migliori talenti per l'azienda, nonché gestire tutte le fasi di assunzione e onboarding dei nuovi dipendenti. Si occupa anche della formazione e sviluppo dell'organizzazione, come l'accesso ai programmi di formazione, ma valuta anche il personale assicurando il rispetto delle normative e supervisionando gli aspetti contrattuali.
Il suo scopo è quello di aiutare i dipendenti a vivere bene il posto di lavoro, a sviluppare il proprio potenziale, creando le condizioni per una crescita sostenibile e duratura.
Direttori Generali
I Direttori Generali sono responsabili della supervisione delle attività dei vari dipartimenti. Monitorano costantemente risultati, efficienza operativa e redditività, intervenendo quando necessario per apportare correzioni strategiche.
Gerarchicamente, il Direttore Generale si colloca al vertice della struttura esecutiva, spesso subito dopo il CEO; tuttavia, in alcune aziende, come le PMI, le due figure possono anche coincidere.

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Perché il dirigente è una figura importante?
Il dirigente è un vero e proprio punto di riferimento per l'azienda. Definisce la direzione strategica, rende chiari gli obiettivi da raggiungere, e crea un ambiente in cui le persone si sentano valorizzate e motivate.
Un vero leader non si limita a impartire direttive, ma crea un ambiente di fiducia e collaborazione promuovendo una cultura aziendale stimolante, dove ognuno si senta valorizzato e parte di un progetto condiviso. Un team motivato e coinvolto è più produttivo e adattivo di fronte alle sfide. Senza una leadership efficace, l'intera organizzazione può perdere di vista gli obiettivi strategici e può risentirne non solo la produttività ma anche il morale dei lavoratori.
Un dirigente deve essere anche bravo ad analizzare ogni situazione che riguarda l'azienda, valutare diverse soluzioni e soppesare rischi e benefici. Le sue capacità decisionali saranno decisive per il bene dell'azienda: non solo deve prendere decisioni rapide ed efficaci, ma anche comunicarle al proprio team, assumendosi la responsabilità delle proprie scelte. La capacità di prendere decisioni tempestive ed efficienti è cruciale, soprattutto nei contesti dinamici e competitivi in cui operiamo oggi. Deve inoltre essere in grado di guidare nel modo giusto l'organizzazione soprattutto in periodi delicati, come quelli di transizione e trasformazione, i più difficili da affrontare per qualsiasi azienda.
Un dirigente non reagisce solo agli eventi, ma li anticipa, pianifica le azioni necessarie, e comunica bisogni e nuovi obiettivi al proprio team.
La gestione dei cambiamenti aziendali richiede una leadership forte, ottime capacità comunicative, empatia, e flessibilità, ma anche un'apertura mentale a temi come l'innovazione e all'apprendimento continuo, tutti elementi imprescindibili per la competitività dell'azienda nel lungo periodo.
Quali competenze deve possedere un dirigente?
In Italia si stima che il numero dei dirigenti sia oltre i 120 mila, con una prevalenza nel Nord Italia. Nonostante una crescita delle figure manageriali, emerge un paradosso significativo. Secondo un'analisi de "Il Sole 24 Ore", una quota considerevole di aziende italiane, 7 su 10, ha difficoltà a trovare dirigenti in possesso delle competenze e delle qualifiche richieste dal contesto attuale. Questa difficoltà evidenzia un mismatch significativo tra la domanda e l'offerta di profili dirigenziali. Un segnale positivo però, seppur ancora insufficiente, riguarda la crescente presenza femminile nei ruoli di leadership. Il numero di donne dirigenti in Italia è in aumento, superando la soglia del 20% del totale. Ma quali sono le competenze che un dirigente dovrebbe avere? Un dirigente deve possedere un ventaglio di competenze che vanno dalle conoscenze specifiche di settore al saper guidare e motivare il proprio team.
Le conoscenze di settore gli permettono di prendere decisioni strategiche, così come le abilità di leadership sono essenziali perché un bravo dirigente deve saper ispirare e motivare i dipendenti della sua azienda, creando un ambiente di lavoro positivo e collaborativo. La flessibilità e l'adattabilità sono skill altrettanto importanti, poiché il contesto aziendale può cambiare rapidamente e richiede risposte pronte e adeguate.
In generale, competenze come la pianificazione strategica, la gestione delle risorse e la capacità di analisi sono tutte qualità che un dirigente deve sviluppare per guidare l'azienda verso il successo. Vediamole insieme nel dettaglio.
Competenze tecniche e digitali
Quando parliamo di competenze tecniche per un dirigente, intendiamo tutte quelle conoscenze specifiche del settore in cui opera l'azienda. Queste competenze sono importanti perché gli permettono di capire i processi operativi, valutare le performance, prendere decisioni informate e guidare l'innovazione dell'azienda in cui opera.
Un dirigente che ha competenze tecniche specifiche è in grado di dialogare in modo efficace con i propri collaboratori, di comprendere sfide e problematiche e proporre soluzioni realistiche e attuabili. Per esempio, un dirigente dell’area IT dovrà conoscere linguaggi di programmazione e sistemi informatici, così come un dirigente marketing dovrà essere aggiornato sulle tecniche di comunicazione e analisi dati.
Non dimentichiamo le competenze digitali, sempre più importanti per un dirigente. Si tratta di tutte quelle conoscenze necessarie per utilizzare in modo efficace e sicuro le tecnologie digitali e gli strumenti informatici nell'ambito lavorativo. Le aziende sono sempre più digitalizzate e l'innovazione è continua, ecco perché un dirigente deve essere sempre al passo. Oltre a saper utilizzare diversi device, capire i report e dashboard digitali, deve conoscere tutto sulla cybersecurity aziendale e deve essere informato sulle tendenze tecnologiche utili per la propria azienda.
In Italia le figure dirigenziali con skill digitali avanzate, a oggi, sono le più ricercate. Si ricercano infatti dirigenti che abbiano competenze come le tecnologie Internet, i linguaggi matematici e la gestione di processi innovativi.
Competenze comportamentali e soft skill
Le competenze tecniche, conosciute anche come hard skill, sono necessarie per svolgere compiti specifici, ma sono le soft skill che definiscono come un dirigente interagisce, guida e influenza l'ambiente lavorativo. C'è sempre più attenzione alle soft skill nel mondo del lavoro, perché queste possono definire la capacità di gestire persone, processi e situazioni complesse, andando oltre la mera esecuzione tecnica.
Un bravo dirigente combina sia capacità tecniche che relazionali e strategiche. Quali soft skill per dirigenti sono essenziali?
Leadership e gestione team
La leadership e la gestione del team rappresentano due elementi fondamentali delle competenze manageriali, essenziali per guidare un gruppo di lavoro e garantire il raggiungimento degli obiettivi aziendali. La leadership è la capacità di ispirare, motivare e orientare i membri del team verso una visione condivisa, stimolando il senso di appartenenza e favorendo il potenziale di ognuno. Un vero leader è in grado di trasmettere entusiasmo, promuovere la collaborazione e creare un clima di fiducia, valorizzando le diversità e incentivando il contributo di ciascuno.
Da un'analisi del rapporto European Workforce Study 2025, redatto da Great Place to Work, risulta che i lavoratori italiani sono i più insoddisfatti d’Europa, mentre una gran parte dei lavoratori europei non si sente valorizzata soprattutto dal lato del management aziendale. La leadership influisce tanto sui risultati aziendali, e infatti la produzione ne risente quando c'è del malumore in azienda.
La gestione del team invece si concretizza in un’attività più strutturata e operativa, che include la pianificazione delle attività, l’assegnazione dei compiti, la definizione dei ruoli e la supervisione dell’andamento dei progetti. Un buon manager deve saper bilanciare le risorse, monitorare i risultati e intervenire in modo rapido in caso di criticità, mantenendo sempre il team focalizzato e coeso.
Leadership e gestione del team non sono però aspetti separati, ma due facce della stessa medaglia. Un leader privo di capacità organizzative rischia di non tradurre la propria visione in azioni concrete; al contrario, un manager preparato ma incapace di ispirare il proprio gruppo, difficilmente sarà in grado di ottenere il massimo impegno e coinvolgimento.
Comunicazione e public speaking
Un dirigente deve saper comunicare in modo chiaro e diretto, e ispirare visione, missione e la strategia aziendale. Attraverso un public speaking efficace, un leader anima i suoi dipendenti, chiarisce gli obiettivi comuni e motiva il team a dare il meglio. In particolare il public speaking è una soft skill sempre più richiesta nel mondo del lavoro perché permette di migliorare la propria capacità di influenzare, convincere e motivare gli altri, portando benefici concreti alla qualità del lavoro.
La comunicazione però non si limita solo all'interno dell'azienda, perché un dirigente ha anche rapporti con gli stakeholder. Deve quindi risultare credibile, convincente ma anche rassicurante se è necessario.
Infine, un dirigente che sa ascoltare attentamente e comunicare con empatia può rendere l'ambiente di lavoro un luogo positivo e collaborativo. Per farlo, dovrà impegnarsi attivamente a comprendere le esigenze e i bisogni dei membri del suo team. Un dirigente empatico sa riconoscere i segnali non verbali e sa come creare un clima di fiducia, dove ogni collaboratore si sente valorizzato e rispettato.
Questo approccio favorisce una comunicazione aperta, incoraggiando i dipendenti a esprimere le proprie idee e a condividere opinioni senza timore di ripercussioni.
Problem solving e decision making strategico
Per un dirigente d'azienda, le competenze di problem solving e decision making strategico sono essenziali.
Il problem solving consiste nell'analizzare il problema, ricercare e valutare le possibili soluzioni, per giungere infine alla scelta della soluzione più efficace per affrontare la situazione. Un dirigente con una buona capacità di problem solving pensa fuori dagli schemi, è in grado di identificare rapidamente la causa (o le cause) delle difficoltà che si sono presentate, e di puntare su strategie risolutive per superarle. Questo è un approccio proattivo e consente di mantenere l'azienda competitiva in un mercato in continua evoluzione.
Il decision making è un insieme di attività che portano alla scelta di una soluzione tra diverse opzioni disponibili. Questo processo parte dall'identificazione del problema, dall'analisi della situazione per comprendere meglio lo scenario che si ha davanti, e le possibili soluzioni. Una volta trovate, bisogna analizzare i pro e i contro di ciascuna soluzione, considerando fattori come costi, benefici, rischi e impatti a lungo termine. Bisogna poi scegliere l'opzione che sembra più vantaggiosa e metterla in atto, pianificando le azioni necessarie per realizzarla. Infine, è importante anche monitorare i risultati e valutare se la decisione presa ha portato agli effetti desiderati e, nel caso, valutare e apportare eventuali cambiamenti.
Un buon leader deve saper bilanciare opportunità e possibili crisi, ottimizzando le risorse per massimizzare i risultati, garantendo così la sostenibilità dell'impresa nel tempo.
Queste soft skill, che si apprendono col tempo e l'esperienza, sono competenze sempre più richieste e sono fondamentali per la leadership, proprio perché consentono di affrontare le sfide aziendali senza stress.
Gestione del cambiamento e della crisi
Si parla sempre più di change management ma cosa significa davvero e perché un dirigente d'azienda deve essere capace nella gestione del cambiamento e della crisi?
Per change management si intende una strategia aziendale che serve a pianificare, gestire e guidare il proprio team attraverso i processi di cambiamento, minimizzando i rischi e massimizzando i benefici. Lo scopo è garantire che i cambiamenti siano gestiti in modo efficace e che le persone siano in grado di adattarsi ai nuovi processi, tecnologie o strategie aziendali.
In un ambiente di lavoro in continua evoluzione, la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti è fondamentale. Un manager deve essere flessibile e pronto a modificare le strategie anche in base a nuove circostanze. Oltre a saper gestire i cambiamenti, deve saper muoversi duranti i periodi di crisi, deve mantenere la calma e trasmettere sicurezza al team. Comunicare in modo chiaro con il team, condividendo sia le buone notizie che le sfide, è un modo per costruire fiducia e coesione.
Le competenze tecniche, come la conoscenza approfondita del settore, l'abilità nell'uso di strumenti specifici e la comprensione dei processi aziendali, sono fondamentali. Tuttavia, le soft skills, che includono capacità relazionali, comunicative e di leadership, sono sempre più necessarie per la carriera di un dirigente d'azienda.

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Quando è necessario formare un dirigente aziendale?
La formazione di un dirigente aziendale diventa un processo continuo ed è fondamentale per il successo di qualsiasi organizzazione. Ci sono diversi momenti in cui è necessario formare un dirigente aziendale.
Un nuovo ruolo ma anche una promozione portano con sé nuove sfide e il bisogno di upskilling e reskilling. In entrambi i casi la formazione continua collegata al business aiuta il dirigente a sviluppare le competenze necessarie per il nuovo ruolo.
I cambiamenti, abbiamo visto, sono momenti salienti per un'azienda soprattutto nel contesto lavorativo di oggi così dinamico e competitivo. I cambiamenti di mercato, ma anche lo sviluppo di nuove tecnologie e strumenti, ma anche novità normative, sono tutte situazioni che richiedono una formazione continua per mantenere alta la competitività dell'azienda e di chi vi lavora. In particolare, il dirigente di un'azienda deve essere sempre adeguatamente formato su questi aspetti per adattarsi ai nuovi processi e strategie.
C'è poi tutto il discorso sulle competenze, soft skill e hard skill, che abbiamo fatto nel precedente capitolo, dove abbiamo parlato di cosa ci si aspetta da un dirigente. Importante, senza dubbio, è una formazione completa sulla leadership e sulla gestione del team, cha va ad aiutare le figure manageriali a migliorare le proprie capacità di guidare e motivare le persone con cui lavorano e collaborano. D'altra parte, non dimentichiamo la formazione sulle competenze tecniche specifiche del settore che permette ai dirigenti di rimanere sempre aggiornati e altamente performanti. Occhio alle competenze digitali, tra le più richieste per le figure ad alto livello.
La formazione continua è essenziale per i dirigenti per avanzamenti di carriera, così da sviluppare le competenze necessarie per raggiungere e ottenere ruoli senior. Un dettaglio da non sottovalutare soprattutto per i più giovani, anche perché in Italia i dirigenti d'azienda giovani sono davvero pochi, solo il 14% dei dirigenti ha infatti un'età inferiore ai 40 anni. In Europa siamo all'ultimo posto riguardo la presenza di dirigenti under 40, dove la media europea si aggira intorno al 33%. L'età media dei manager delle PMI italiane è ad ora di circa 60 anni.
Dove e come formare il dirigente aziendale
La formazione dei dirigenti aziendali è essenziale per garantire il successo e la crescita delle imprese. In un contesto caratterizzato da rapide trasformazioni tecnologiche, nuove dinamiche di mercato e sfide globali sempre più complesse, la capacità dei leader di rimanere aggiornati, acquisire nuove competenze e affinare quelle esistenti, diventa un fattore competitivo determinante.
Come e dove avviene la formazione aziendale? La scelta della modalità formativa più adatta dipende da diversi fattori, come le esigenze dell'azienda, il budget stanziato per la formazione, gli obiettivi strategici che si intendono raggiungere ma anche le preferenze ed esigenze dello stesso manager da formare.
Modalità formative più efficaci
La formazione di un dirigente aziendale richiede una valutazione attenta delle esigenze individuali e organizzative, per garantire l'acquisizione delle competenze necessarie a guidare con successo un'azienda. Per questo motivo, la scelta del tipo di formazione è fondamentale.
Oggi esistono diverse metodologie formative, pensate per esigenze specifiche e che, di conseguenza, garantiscono uno sviluppo delle conoscenze coerente e rispondente alle specifiche necessità del dirigente, dell'azienda e degli obiettivi di sviluppo prefissati.
Formazione online e blended learning
La formazione online avviene su piattaforme digitali come webinar, video corsi e LMS . Il blended learning, ossia la formazione mista, combina lezioni online e incontri in presenza. Come funziona la formazione online? I dirigenti possono accedere a contenuti formativi in modo flessibile, collegandosi da remoto, e integrando la teoria con esercitazioni pratiche o, volendo, con il confronto in aula o in azienda.
I vantaggi della formazione online e del blended learning sono la flessibilità, l'aggiornamento continuo ma anche il risparmio di costi e tempi di gestione. Inoltre è una modalità formativa che permette di conciliare formazione e lavoro.
Coaching e mentoring per dirigenti
Coaching e mentoring sono dei sistemi di formazione su misura. Il coaching è un processo che mira a far emergere il potenziale di una persona aiutando a raggiungere gli obiettivi prefissati. Un coach guida il dirigente a identificare i propri obiettivi, a sviluppare strategie con consapevolezza, aiutandolo a migliorare performance, leadership, e soft skill.
Il mentoring può aiutare i dirigenti a sviluppare nuove competenze, a migliorare le loro capacità di leadership e a comprendere meglio la cultura aziendale.
Come funziona questa tipo di strategia di formazione personalizzata? Avviene tramite incontri periodici, individuali o di gruppo, sia in presenza ma anche online.
Formazione finanziata per dirigenti
La formazione finanziata per dirigenti è la possibilità di accedere a fondi pubblici o interprofessionali per coprire, in parte o del tutto, i costi della formazione. Come funziona? L’azienda aderisce a un fondo (come Fondirigenti o Fondir) e presenta un piano formativo, se approvato, il fondo rimborsa o anticipa le spese.
La formazione finanziata è molto vantaggiosa perché permette attività formative a costo ridotto o nullo, consentendo percorsi su misura pensati per le esigenze aziendali.
Formazione continua del dirigente: quali vantaggi economici porta all’azienda?
Al di là dell'adempimento di obblighi normativi, la formazione continua dei dirigenti è una leva strategica che impatta positivamente sul piano economico e competitivo di un'azienda. I vantaggi economici della formazione continua sono tanti. Questo approccio non solo migliora le competenze e le prestazioni nel tempo del dirigente, ma contribuisce a creare un ambiente lavorativo dinamico, innovativo e che sa muoversi e rispondere alle sfide del mercato.
Miglioramento delle performance aziendali
Un dirigente aggiornato su tecniche di management, innovazione e nuove tecnologie è in grado di ottimizzare i processi interni, riducendo sprechi e costi operativi. La formazione continua è mirata per potenziare le competenze analitiche e strategiche, rendendo le decisioni di chi sta al vertice studiate e accurate. Ciò riduce il rischio di errori gestionali che potrebbero tradursi in perdite economiche o investimenti sbagliati. Inoltre, una formazione continua garantisce ai dirigenti di rispondere in modo consapevole ai cambiamenti del mercato, alle normative vigenti e nuove, e di gestire correttamente i momenti di crisi.
Impatto diretto sulla competitività
Un dirigente accuratamente formato sa come realizzare strategie innovative e d'impatto che rendono l’azienda più attrattiva rispetto alle sue concorrenti, aumentandone il prestigio. Infatti, chi è adeguatamente formato riesce a intercettare in anticipo i cambiamenti del settore, permettendo all’azienda di posizionarsi come leader nel proprio campo. Un management formato aumenta la fiducia di partner, investitori e clienti, e rende l’azienda più attrattiva anche agli occhi di nuovi talenti.
Quali sono le agevolazioni per la formazione continua dedicate ai dirigenti?
FAQ - Domande frequenti sui dirigenti aziendali
1. Il dirigente può coincidere con l’imprenditore?
Certo, può succedere che dirigente e imprenditore siano la stessa persona, ma questo capita di solito nelle PMI. Nelle aziende più grandi i ruoli sono distinti.
2. Come si diventa dirigenti?
Si diventa dirigenti per nomina aziendale, dopo un percorso professionale e dopo l'apprendimento di competenze specifiche e gestionali consolidate.
3. Quali sono le responsabilità legali di un dirigente?
Le responsabilità legali di un dirigente riguardano la sicurezza sul lavoro, la gestione amministrativa ed economica, e il rispetto di tutte le normative vigenti.
4. Esiste una formazione obbligatoria per dirigenti?
Sì, quella prevista dal D.Lgs. 81/08 in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
5. Quali sono i corsi più utili per dirigenti?
Sicuramente tutti quei corsi che riguardano la leadership, la strategia aziendale, il settore finanziario, la gestione del personale, l’innovazione e la digitalizzazione, e ovviamente il diritto del lavoro.
6. Il dirigente deve seguire corsi sulla sicurezza?
Assolutamente sì, in quanto responsabile della sicurezza sul lavoro, deve ricevere una formazione adeguata e sempre aggiornata.
7. La formazione del dirigente può essere finanziata?
Certo, tramite fondi interprofessionali e bandi pubblici.
8. Quali sono i fondi interprofessionali dedicati ai dirigenti?
I fondi interprofessionali dedicati ai dirigenti sono diversi. Fondirigenti è il principale fondo interprofessionale in Italia dedicato alla formazione dei dirigenti, ma c’è anche Fondir e Fondimpresa.
9. Cosa distingue un dirigente da un manager?
Il dirigente ha una sua autonomia decisionale e responsabilità legale, mentre il manager gestisce ma ne dipende gerarchicamente.
10. Ogni quanto aggiornare la formazione del dirigente?
Non c'è una tempistica fissa, ma è consigliabile un aggiornamento continuo in base all'evoluzione normativa, tecnologica e delle competenze richieste dal ruolo e dal settore. La formazione del dirigente in materia di sicurezza sul lavoro però va aggiornata ogni 5 anni.
Per concludere: investire oggi per guidare l’impresa di domani
Investire nella formazione continua dei dirigenti significa dare valore al cuore strategico dell’azienda, creando benefici concreti in termini di efficienza, innovazione e competitività. Una leadership pronta è in grado di guidare il cambiamento, valorizzare il proprio team e anticipare le evoluzioni del mercato, trasformando le sfide in opportunità di crescita.
In questo contesto, Gility si propone come partner ideale: offre percorsi formativi personalizzati, agili, finanziabili attraverso fondi interprofessionali e fortemente orientati ai risultati. Con Gility, la formazione diventa un motore di sviluppo sostenibile e un investimento ad alto rendimento per il futuro dell’impresa.
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